Autotrapianto dentale, quando è efficace?

L’autotrapianto dentale rappresenta una tecnica innovativa e un’efficace alternativa alla protesi fissa o rimovibile. È un trattamento utile a migliorare la prognosi di denti persi e una soluzione efficace nel breve periodo per sostituire dei molari danneggiati. I trattamenti riabilitativi di tipo fisso o mobile sono necessari in caso di:

  • agenesia dentaria (mancata formazione di uno o più elementi dentari),
  • perdita prematura di un dente,
  • presenza di un dente fortemente compromesso.

L’implantologia rappresenta oggi il trattamento più diffuso per la soluzione di tali problematiche del cavo orale, con alti indici di predicibilità nel lungo periodo.

L’autotrapianto dentale può essere adottato come una possibile alternativa alla protesi fissa e rimovibile, soprattutto in un paziente giovane con parziale edentulia.

IMPIANTO DENTALE VS AUTOTRAPIANTO DENTALE

Alcune situazioni cliniche e sociali del paziente escludono la terapia implantare dal piano di trattamento:

  • pazienti in fase di crescita;
  • insostenibilità economica della terapia implantare;
  • assenza di un volume osseo sufficiente a consentire l’inserimento di un impianto in posizione protesicamente guidata.

Il trapianto di denti dovrebbe essere eseguito quando un elemento risulta alla sua massima lunghezza radicolare ma ha ancora il potenziale per una rigenerazione della polpa dentale.

I primi molari, ad esempio, erompono in giovane età (6-7 anni) e spesso necessitano di interventi restaurativi. In questo caso si può optare per la trasposizione di denti impattati, inclusi o erotti all’interno di siti estrattivi o dentro alveoli predisposti chirurgicamente.

Autotrapianto dentale, quando è efficace?

COME SI ESEGUE L’AUTOTRAPIANTO DI UN DENTE

Presso il nostro studio dentistico di Milano eseguiamo il trapianto di denti a seguito di adeguati accertamenti sul paziente. In presenza di un terzo molare superiore sano, estruso e non in masticazione, si effettuano indagini radiografiche sull’anatomia radicolare dei due elementi dentari da coinvolgere. Per maggiori possibilità di successo del trapianto del dente, è fondamentale che gli elementi dentari siano estratti senza ricorrere a manovre di osteotomia e che l’alloggiamento del letto ricevente avvenga senza forze compressive. Ciò al fine di evitare di causare lesioni alle cellule del legamento parodontale. Il setto osseo intra-alveolare si può modificare mediante l’utilizzo di strumentazione piezoelettrica.

Trapianto di molari con anatomia differente

Se vi è una completa perdita della parete ossea vestibolare e l’anatomia radicolare del terzo molare e del dente da sostituire sono differenti, si può registrare una mobilità dell’elemento donatore. Questo andrà stabilizzato, ad esempio tramite una sutura “criss-cross” interdentale e occlusale e uno splintaggio metallico. In seguito, la sutura e lo splintaggio metallico verranno rimossi.

Potrebbe essere necessario anche ripristinare la funzionalità masticatoria dell’elemento trapiantato e correggere l’estetica, tramite restauro indiretto onlay in composito.

Autotrapianto dentale, quando è efficace?

VANTAGGI DELL’AUTOTRAPIANTO DENTALE

L’incompleta formazione radicolare del dente danneggiato rappresenta un vantaggio per il successo dell’autotrapianto dentale. Da un punto di vista biologico, questa tecnica garantisce:

  • il mantenimento di un tessuto parodontale ben rappresentato,
  • la conservazione della capacità propriocettiva dell’elemento,
  • la rigenerazione del tessuto osseo circostante, grazie alla stimolazione delle cellule del legamento.

Il confronto tra le radiografie endorali eseguite ha mostrato un effetto osteoinduttivo che non si riscontra nella riabilitazione implanto-protesica. Inoltre, gli impianti implanto-protesici su pazienti giovani hanno notevoli controindicazioni. Ad esempio, una variazione del posizionamento iniziale della crescita ossea.

AUTOTRAPIANTO DEL DENTE: CONTROINDICAZIONI

La totale incompatibilità tra il sito ricevente e l’anatomia radicolare dell’elemento donatore possono essere causa di effetti collaterali. L’anchilosi rientra tra le complicanze che si potrebbero verificare a lungo termine. Tuttavia, non utilizzare lo splintaggio o utilizzarne uno semi-rigido per una sola settimana garantisce una guarigione migliore della polpa e dei tessuti parodontali e diminuisce il rischio di anchilosi.

Un elemento dentario in cui è terminata la crescita del forame apicale ha percentuali di successo inferiori, data la minore probabilità di rivascolarizzazione della polpa dentale. In pazienti adulti con formazione radicolare completa, l’intervento di autotrapianto dentale può essere seguito da terapia endodontica. Se durante i controlli dovesse perdurare l’assenza di vitalità o se si manifestassero patologie, si potrebbe decidere di procedere alla terapia canalare dell’elemento.

L’estrazione di elementi dentari erotti latero-posteriori del mascellare superiore può essere causa di comunicazioni oro-antrali (OAC) iatrogene. La guarigione può essere spontanea o facilitata dall’impiego di materiali emostatici.