L’innovazione digitale non sostituisce un buon dentista

Il dottor Jason Motta Jones, Adjunct Professor Humanitas University, ha rilasciato un’intervista per il magazine specializzato “Il dentista moderno”.

Il nostro Studio dentistico di Milano è particolarmente attento a dotarsi ricorrentemente di strumentazioni sofisticate e moderne per il trattamento dei pazienti. Allo stesso tempo, il nostro team di professionisti è costantemente aggiornato su tecniche chirurgiche innovative e metodi moderni per la cura delle problematiche dentali. In questo senso, il digitale e i computer hanno apportato un concreto miglioramento del lavoro all’interno dello Studio.

Nonostante ciò, la competenza e l’esperienza del professionista fanno ancora la differenza nella qualità del servizio offerto al paziente, come spiega il dottor Motta Jones alla redazione del magazine. Sarebbe dunque opportuno che gli odontoiatri che si avvicinano alla chirurgia orale cominciassero eseguendo interventi alla loro portata, valutabili tramite la classificazione Sac sulla base della expertise tecnica.

La tecnologia non deve diventare una scorciatoia per il dentista

Come illustra il dottor Motta Jones nell’articolo pubblicato su “Il dentista moderno”, alcuni elementi che determinano la crescita professionale di un dentista, come la curva di apprendimento, l’abilità tecnica personale e la conoscenza dei meccanismi di guarigione dell’anatomia, non sono sostituibili dagli strumenti digitali. Su questo punto, il dottor Motta Jones, Responsabile del Reparto di Chirurgia Orale presso Humanitas Dental Center, insiste anche durante i suoi corsi di chirurgia computer guidata.

Le modalità di intervento, grazie ai computer, sono più predicibili ma la tecnologia non deve diventare una scorciatoia per l’operatore. Il medico dentista, dopo aver stabilito con chiarezza quale sia il problema del paziente e una volta individuata la modalità di intervento più efficace sulla base degli esami e della propria esperienza, può avvalersi delle tecnologie, considerandole come applicazioni che consentono di migliorare il risultato finale per i pazienti.

Il trend è di richiedere chirurgie mininvasive

Tra le principali preoccupazioni di chi deve recarsi dal dentista e affrontare trattamenti e interventi, ci sono il dolore post trattamento e i tempi di recupero. Per questo motivo molti pazienti prediligono la chirurgia minimamente invasiva la quale notoriamente limita i tempi alla poltrona nonché i dolori e le complicanze post-operatorie che spesso comportano l’assunzione di farmaci.

Non bisogna dimenticare che il successo di un intervento dipende da più fattori, come l’accurata analisi iniziale della patologia e la conoscenza approfondita delle strutture anatomiche. Le competenze e l’esperienza del medico chirurgo contribuiscono a una scelta adeguata della tecnica operatoria per il singolo caso.

La tecnologia piezoelettrica, ad esempio, agisce solo sui tessuti duri e tutela quelli molli, quindi risulta minimamente invasiva. Anche questa, però, nelle mani di un operatore impreparato, può causare danni, infatti è necessario usare gli inserti dalle forme idonee nel posto anatomico corretto.

Tornano in auge gli autotrapianti

Si leggono, ancora, nell’intervista pubblicata su “Il dentista moderno”, alcune considerazioni in merito alla crescente applicazione degli autotrapianti. Grazie a questi, si possono sostituire elementi dentari non recuperabili con denti prelevati dall’arcata del paziente stesso. Tale pratica sta tornando in auge grazie al maggiore controllo oggi possibile sui meccanismi di guarigione.

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