corso di dissezione anatomica

Corso di dissezione anatomica e tecniche chirurgiche su preparato anatomico umano

Erosione dentale da reflusso gastro esofageo - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

Curare l’erosione dentale da reflusso gastroesofageo in modo efficace

denti consumati - Studio dentistico Motta Jones, Rossi & Associati

Denti consumati, cause e rimedi dell’erosione dentale

I denti consumati solitamente hanno perso una certa quantità di smalto a seguito di un processo di deterioramento. Questo problema, oltre a causare inestetismi, può essere il segnale di altre patologie da affrontare con tempestività. Conoscere l’origine dell’erosione dentale e sapere perché i denti si consumano può aiutare a prevenire il problema.

Alcune sostanze acide nella bocca attaccano la superficie esterna della dentatura provocando lesioni. Chi soffre di vomito frequente o reflusso gastroesofageo può essere, ad esempio, soggetto a erosione dei denti a causa dell’acido cloridrico che dallo stomaco transita nella bocca.

SINTOMI DEI DENTI CONSUMATI

I sintomi e l’aspetto dei denti consumati sono facilmente riconoscibili. Alcuni segni evidenti che caratterizzano l’erosione dentale sono:

  • denti gialli e corti;
  • smalto dentale trasparente, soprattutto sui bordi. Talvolta sembra che i denti siano di vetro. In presenza di questo sintomo si può andare incontro a fratture o scheggiature dell’elemento dentario;
  • aumento della sensibilità dentale agli stimoli termici;
  • dolore causato dall’esposizione della polpa dentaria.

La presenza della saliva in bocca contribuisce a mantenere l’equilibrio contro gli acidi e si oppone al proliferare di batteri. Il dentista, per prevenire l’erosione dello smalto dei denti, considera anche che vi sia la giusta presenza di saliva nel cavo orale del paziente.

LE CAUSE DEI DENTI CONSUMATI: BRUXISMO E ABFRACTION

L’usura dei denti fino a un certo livello è un fenomeno fisiologico ed è dovuta all’avanzare dell’età e all’invecchiamento della persona.

Tra le cause meccaniche più comuni del consumo dentale ci sono:

  • il bruxismo che porta a digrignare i denti,
  • lo sfregamento di altri materiali contro la superficie dei denti e lo spazzolamento troppo energico,
  • l’utilizzo di dentifrici abrasivi dall’effetto sbiancante,
  • l’abfraction, ovvero la perdita di smalto dovuta alle flessioni del colletto del dente causate dal digrignamento.

L’erosione e l’abrasione non sono la stessa cosa, infatti la prima si riferisce al consumarsi del dente in tutta la sua superficie. L’abrasione dentale, invece, riguarda solo la parte del dente coinvolta nella masticazione.

RIMEDI DEI DENTI CONSUMATI: LA RICOSTRUZIONE DEI DENTI

Quando l’usura dei denti viene riconosciuta in tempo è possibile procedere con l’applicazione di ricostruzioni in composito o di faccette dentali. Queste rappresentano la soluzione ideale in modo particolare per risolvere problemi di ipersensibilità ed estetici.

In presenza di denti consumati i dentisti del nostro studio di Milano valutano quale approccio terapeutico seguire. In alcuni casi è necessario:

  • correggere la dieta,
  • migliorare la tecnica dello spazzolamento,
  • procedere con l’applicazione di protesi dentarie,
  • procedere con l’applicazione di faccette dentali in ceramica,
  • incapsulare i denti gravemente danneggiati dall’erosione.

Un tempo per incapsulare un dente era necessario devitalizzarlo e limarlo per proteggerlo con spesse corone dentali. Attualmente, invece, i medici dentisti possono contare su nuovi materiali innovativi come il disilicato di litio, che permettono di realizzare corone sottili e resistenti dopo aver effettuato una lieve limatura del dente.

Tecniche innovative per proteggere e ricostruire i denti

La tecnica della limatura e della devitalizzazione è considerata sempre più superata dai dentisti moderni. Presso il nostro studio offriamo ai pazienti la possibilità di usufruire dell’esperienza della dottoressa Vailati e dei suoi stretti collaboratori per il metodo 3 Step Technique. Questa tecnica innovativa è totalmente additiva e consente di sostituire in poche sedute la parte abrasa dei denti con un materiale composito.

denti consumati - Studio dentistico Motta Jones, Rossi & Associati

denti consumati – Studio dentistico Motta Jones, Rossi & Associati

In caso di abrasione da bruxismo, si procede anche con la realizzazione di  una mascherina di protezione personalizzata da indossare nelle ore notturne. Questa consente di proteggere i denti dall’ulteriore erosione.

Il dentista per anziani e le cure dell’odontoiatria geriatrica

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Ortodonzia invisibile e morso profondo

Congresso SECIB Pamplona

Lavare i denti - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

Quante volte al giorno si devono lavare i denti?

Noi dentisti ripetiamo sempre ai pazienti che, per mantenere una corretta igiene del cavo orale, è molto importante lavare i denti con una certa frequenza. L’abitudine ottimale sarebbe quella di lavarli dopo ogni pasto, ma ciò significherebbe, ad esempio, che una persona che segue una dieta articolata in 5 pasti al giorno dovrebbe lavare i denti 5 volte. Non tutti hanno l’abitudine di portare sempre con sé lo spazzolino tradizionale o elettrico, il dentifricio ed il filo interdentale. Inoltre, non sempre si ha la possibilità ed il tempo di fermarsi in una toilette dopo il pasto per provvedere alla pulizia dei denti. La regola, però è quella di lavare i denti almeno 3 volte al giorno.

PERCHÉ BISOGNA LAVARE I DENTI 3 VOLTE AL GIORNO?

Anche se di norma denti si dovrebbero lavare dopo ogni pasto, è importante comprendere che il processo di accumulo della placca si verifica indipendentemente dall’assunzione del cibo. In linea di massima, quindi, l’abitudine migliore da assumere è quella di provvedere alla pulizia dei denti almeno tre volte al giorno. La placca che si deposita attorno ai denti nell’arco della giornata dopo circa 8 ore comincia a calcificare e trasformarsi in tartaro. Quest’ultimo non si può rimuovere con lo spazzolino e richiede un trattamento di detartrasi. Per questo motivo si stima che il lavaggio dei denti ripetuto 3 volte nel corso della giornata, a distanza di circa 6 ore l’una dall’altra, contribuisce ad evitare la formazione del tartaro.

Chi deve lavare i denti più volte al giorno

I soggetti maggiormente predisposti alla formazione di carie dentali o che soffrono frequentemente di parodontite devono fare particolare attenzione alla pulizia quotidiana del cavo orale. Queste persone, in modo particolare, non dovrebbero far passare più di 8 ore tra un lavaggio dei denti e l’altro. In questi casi noi dentisti consigliamo anche di spazzolare i denti 4 volte al giorno:

  • la mattina, dopo colazione,
  • il pomeriggio, dopo aver pranzato,
  • la sera, subito dopo aver cenato,
  • di nuovo la sera, prima di andare a dormire.

Chi ha problemi particolari di placca, tartaro, carie o parodontite, dovrebbe recarsi presso lo studio dentistico di fiducia per la detartrasi almeno due volte l’anno e fino ad una volta ogni tre mesi. Questa routine, combinata alla corretta igiene dentale quotidiana, evitache si accumuli il tartaro tra denti e gengive.

LAVARE I DENTI TROPPO SPESSO FA MALE?

Lavare più volte al giorno i denti non fa male, ma se non si spazzolano in modo corretto possono verificarsi dei problemi. Quando lo spazzolamento è troppo energico ed il movimento viene effettuato in senso orizzontale, si può consumare lo smalto dei denti senza pulirli al meglio. Anche la scelta di uno spazzolino inadatto o con setole troppo dure può irritare le gengive. Se si effettua un movimento verticale dello spazzolino partendo dalla gengiva e proseguendo verso il dente si otterrà un risultato ottimale senza provocare danni. Non si devono dimenticare le superfici masticanti dei molari e dei premolari e la parte interna delle arcate dentali, che è molto importante anche se non visibile. Un’altra possibilità per lavare frequentemente i denti senza preoccupazioni è utilizzare lo spazzolino elettrico.

Lavare i denti - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

Lavare i denti – Studio Motta Jones, Rossi & Associati

DOPO AVER MANGIATO, QUANTO SI DEVE ASPETTARE PRIMA DILAVARE I DENTI?

Molti pazienti ci chiedono se si debba calcolare un intervallo di tempo tra la fine del pasto e la pulizia dei denti. I pareri dei dentisti a riguardo non sono unanimi ma la maggior parte dei medici consiglia di spazzolare i denti appena alzati, prima di fare colazione. Il motivo è che durante la colazione molti consumano cibi o bevande contenenti sostanze acide, come il succo di arancia. Queste contribuiscono ad ammorbidire lo smalto dei denti e, se si spazzolano i denti nella mezz’ora successiva alla loro assunzione, si potrebbero indebolire. Tale principio vale in linea di massima per tutti i pasti della giornata, quindi si dovrebbero pulire i denti prima di consumare qualcosa di acido, e si dovrebbe eseguire uno sciacquo con dell’acqua dopo il pasto, per ripristinare in modo veloce il pH della bocca.

LAVARE I DENTI: ALTRI STRUMENTI OLTRE ALLO SPAZZOLINO

Stabilito quante volte è necessario spazzolare i denti per una pulizia ottimale delle arcate, non si deve dimenticare l’importanza degli altri strumenti utili per l’igiene orale. Oltre allo spazzolino o allo spazzolino elettrico, infatti, è importante usare almeno una volta al giorno:

Lavare i denti - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

Lavare i denti – Studio Motta Jones, Rossi & Associati

  • lo scovolino, che aiuta a rimuovere i depositi di placca tra gli interstizi dentali;
  • il filo interdentale, in alternativa allo scovolino, per pulire le parti vuote tra i denti;
  • l’idropulsore, che sfrutta un getto d’acqua ad alta pressione utile soprattutto a chi porta l’apparecchio ortodontico o le protesi;
  • il collutorio, per disinfettare e rinfrescare la bocca.
dentizione nei neonati - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

La dentizione nei neonati: come alleviare il dolore

Molti genitori si rivolgono al nostro studio dentistico a causa delle preoccupazioni sulla dentizione nei neonati. La formazione dei denti da latte ha inizio mentre il bambino è ancora nella pancia della mamma. L’eruzione dei primi dentini è una delle tappe fondamentali della crescita di ogni bambino, che può causare fastidio, febbre e dolore ed è importante sapere come affrontarla al meglio. Per ogni genitore vedere la prima puntina bianca che spunta dalla gengiva è un momento molto emozionante e spesso coincide con la fine di un periodo caratterizzato da pianti e forte irritabilità del neonato.

Il processo della dentizione si distingue nella comparsa della dentatura decidua  (formata dai denti da latte) e della dentatura permanente. La dentatura decidua è composta di 20 elementi dentari mentre la dentatura permanente è formata da 32 elementi dentari.

QUANDO AVVIENE LA DENTIZIONE NEI NEONATI?

Molti pazienti ci chiedono informazioni su come e quando spuntano i denti da latte. Solitamente l’eruzione dei denti si verifica intorno ai 6/8 mesi del bambino. I primi dentini che fuoriescono sono gli incisivi centrali inferiori e gli incisivi centrali superiori. Orientativamente, la dentizione del neonato segue quest’ordine:

  • 6 – 10 mesi di età, denti incisivi centrali inferiori;
  • 8 – 12 mesi di età, incisivo centrale superiore;
  • 8 -13 mesi di età, incisivo laterale superiore;
  • 10 – 16 mesi di età, denti incisivi laterali inferiori;
  • 13 -19 mesi di età, primo molare superiore;
  • 14 – 18 mesi di età, primo molare inferiore;
  • 16 – 22 mesi di età, denti canini superiori;
  • 17 – 23 mesi di età, denti canini inferiori;
  • 23 – 31 mesi di età, secondo molare inferiore;
  • 25 – 33 mesi di età, secondo molare superiore.

Denti decidui e denti permanenti

Quasi tutti i denti permanenti sostituiscono i denti decidui equivalenti. I molari permanenti, invece, non hanno un dente deciduo soprastante e i premolari permanenti erompono in sostituzione dei molari decidui. Tra i 6 anni e i 12 anni di età fuoriescono i denti permanenti e dai 17 ai 30 anni di età possono erompere i terzi molari, anche detti denti del giudizio, che possono anche rimanere sempre inclusi.

dentizione nei neonati - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

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Come facilitare l’eruzione dei dentini

I genitori possono agevolare la fuoriuscita dei denti dando al bambino qualcosa da tenere tra le gengive e mordere, per stimolare l’eruzione dentale. A tale scopo si possono utilizzare i massaggiatori gengivali refrigerati, che si acquistano in farmacia o nei negozi che vendono prodotti per l’infanzia. Questi contribuiscono anche ad alleviare il fastidio alle gengive perché contengono un liquido refrigerante. In alternativa, anche la scorza di pane cotto a legna è adatta allo scopo e il suo sapore risulta più gradevole per il bambino. Una tecnica per alleviare il fastidio e stimolare l’eruzione dei denti è quella di massaggiare le gengive con gel specifici.

SINTOMI DELLA DENTIZIONE NEI NEONATI

Alcuni sintomi sono molto frequenti durante l’eruzione dei denti da latte. Il bambino inizia a manifestare il desiderio di succhiare e mordicchiare tutto ciò che capita a portata di mano. Ci sono bambini che provano solo un leggero fastidio, mentre altri avvertono un dolore che può anche causare risvegli notturni. L’intensità del dolore da dentizione nel neonato dipende anche da quali denti stanno spuntando e dalla sensibilità delle diverse aree della bocca.

Nei giorni che precedono la fuoriuscita dei denti, le gengive solitamente appaiono gonfie e livide ma questo non dovrebbe essere motivo di particolari preoccupazioni. Se entro qualche settimana l’ematoma non si riassorbe, però, è consigliabile eseguire un controllo dal pedodontista.

Anche la salivazione del neonato può aumentare e può salire qualche linea di febbre, non superiore ai 37 gradi e mezzo. Alcuni bambini manifestano calo di appetito, irritabilità e soffrono di diarrea e cacca acida.

dentizione nei neonati - Studio Motta Jones, Rossi & Associati

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COME ALLEVIARE I FASTIDI DELLA DENTIZIONE NEI NEONATI

I pedodontisti del nostro Studio consigliano ai genitori dei bambini (vedi articolo) che provano molto dolore durante la dentizione alcuni farmaci per alleviare il fastidio. In genere suggeriamo di ricorrere alla terapia farmacologica quando il bambino è soggetto a frequenti pianti isterici e si sveglia spesso di notte urlando. Anche il pediatra può provvedere a prescrivere al bambino i tempi di somministrazione e la dose esatta di farmaci analgesici, in genere la Tachipirina, in base al peso.

Si possono anche massaggiare delicatamente le gengive con olio di oliva, con dei gel specifici, con un balsamo calmante oppure con prodotti a base di miele.