INDICE

  1. Sintomi della parodontite
  2. Cause della malattia parodontale e prevenzione
  3. Cura della malattia parodontale o parodontite
  4. Conseguenze della parodontite
  5. Nuova classificazione malattia parodontale

La malattia parodontale o parodontite è una malattia cronica infettiva che interessa le strutture di supporto attorno ai denti come gengive e ossa. In Italia colpisce circa il 60% delle persone, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Questa malattia infettiva può alterare le funzioni masticatorie e fonetiche nonché l’estetica della bocca fino a causare problemi gravi all’apparato dentale. Non tutti i denti sono colpiti in ugual misura dall’infezione e la velocità di progressione è soggettiva.

Esistono tre tipologie di parodontite:

  • la parodontite cronica o apicale che si manifesta con la graduale perdita dei tessuti parodontali e in genere è associata a considerevoli depositi di placca e tartaro nella bocca;
  • parodontite ulcero-necrotica che si riconosce dalle papille e dai margini gengivali ulcerati e necrotici. Questi risultano ricoperti da una membrana giallognola. Tale infezione parodontale è tipica soprattutto nei soggetti giovani che vivono nei Paesi in via di sviluppo.

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SINTOMI DELLA PARODONTITE

Sono tre i segni e i sintomi da considerare nella diagnosi della parodontite:

  • alito cattivo,
  • sanguinamento gengivale spontaneo o allo spazzolamento,
  • mobilità dentaria.

Anche le recessioni gengivali e la radice esposta possono essere segnali della presenza di un’infiammazione da parodontite. La formazione delle tasche parodontali associata alla mobilità dei denti rappresenta il binomio più comune di manifestazione del problema.

In presenza di uno o più di uno di questi segnali, è fondamentale effettuare al più presto una visita odontoiatrica per una corretta diagnosi della malattia.

La diagnosi di questa infezione parodontale invalidante è molto importante per poter impostare il piano di trattamento corretto. Intervenire quando i tessuti di supporto dei denti non sono ancora del tutto compromessi può allungare il tempo di permanenza dei denti nel cavo orale.

La recessione gengivale causata dalla parodontite

Quando i tessuti gengivali che si trovano intorno al dente si abbassano, si parla di recessione gengivale. La conseguenza più grave di questo fenomeno è che la radice rimane esposta. Spesso la placca in eccesso che si deposita e l’infiammazione che ne deriva provocano tale ritiro dei tessuti molli e duri intorno al dente. Quando gengive e ossa recedono, si può verificare anche la mobilità dei denti. La malattia parodontale è una delle principali cause delle recessioni gengivali ma queste ultime possono anche derivare da eventi traumatici.

CAUSE DELLA PARODONTITE E PREVENZIONE

La parodontite ha origine multifattoriale. Le principali cause scatenanti sono:

  • la predisposizione genetica,
  • la presenza di batteri nel cavo orale,
  • il fumo,
  • malattie sistemiche come il diabete di tipo 1 e 2.

La placca batterica è sicuramente il principale fattore scatenante della parodontite. Quando la placca si deposita a livello del margine gengivale, l’organismo in risposta infiammatoria causa una riduzione dell’osso attorno al dente. Se questa condizione non viene riconosciuta e curata in tempo e si protrae a lungo, può portare fino alla perdita del dente.

La prevenzione e i controlli periodici con un sondaggio parodontale sono le due armi per evitare che insorga il problema o si ripresenti. Il sondaggio è un test indolore che misura il grado di compromissione dei tessuti di supporto dei denti.

CURA DELLA MALATTIA PARODONTALE O PARODONTITE

I professionisti del nostro studio dentistico di Milano hanno una lunga esperienza nella cura della parodontite. Una delle modalità di cura della malattia è la programmazione con il paziente di sedute ricorrenti di igiene orale professionale. Queste in genere vengono associate a levigature radicolari. La detartrasi solitamente viene completata con la lucidatura delle superfici tramite spazzolini o coppette con pasta pomice. Inoltre, la cura dell’igiene dentale a casa è un elemento molto importante per l’efficacia dei trattamenti e il mantenimento dei risultati ottenuti dal dentista.

Lo scopo della cura è la rimozione dell’agente eziologico e il ripristino di una normale masticazione e fonazione.

La levigatura radicolare per combattere la parodontite

La levigatura radicolare è una tipologia di igiene professionale di tipo meccanico. Il medico dentista sceglie di ricorrere a questa tecnica per rimuovere il tartaro sotto gengivale che aderisce alla superficie delle radici dei denti. L’obiettivo è rendere la superficie della radice dentale liscia e nuovamente compatibile con il tessuto parodontale.

La levigatura radicolare può essere eseguita:

  • a “cielo chiuso”, ovvero senza scollamento della gengiva;
  • a “cielo aperto”, ovvero sollevando i lembi gengivali. Questa seconda modalità consente di rendere più agevole e preciso l’accesso al sito da trattare.

CONSEGUENZE DELLA PARODONTITE

I medici e i ricercatori portano avanti da anni diversi studi sulle eventuali malattie riconducibili alla parodontite. Tra i più noti ci sono quelli sulle possibili conseguenze della malattia parodontale

  • sull’apparato cardiovascolare e sull’aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari;
  • sulla gravidanza e sull’incidenza nei casi di parto prematuro;
  • sull’aumento del rischio di sviluppare alcune forme di cancro, come il tumore allo stomaco e cancro esofageo.

NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLA MALATTIA PARODONTALE

Il nuovo iter di classificazione della malattia è il frutto dell’ultimo World Workshop dell’American Academy of Periodontology  (AAP) e della European Federation of Periodontology (EFP). Questo è incentrato sulla classificazione delle malattie e delle condizioni peri-implantari e parodontali.

Il risultato comprende le linee guida su come affrontare i sintomi dell’infezione nel paziente:

  • valutare la presenza di osso marginale rilevabile in qualsiasi area della dentizione;
  • valutare la perdita di attacco clinico interdentale;
  • verificare se la perdita di attacco sia causata solo da fattori locali, come fratture verticali della radice, lesioni endo-parodontali, carie, terzi molari inclusi, restauri;
  • valutare lo stadio della malattia.